I TRE MOSCHETTIERI by Alexandre Dumas

I TRE MOSCHETTIERI by Alexandre Dumas

autore:Alexandre Dumas [Dumas, Alexandre]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: no cover, italiano, archivio italiano
ISBN: 9788851125516
Google: WRxmBAAAQBAJ
pubblicato: 2014-09-09T08:46:43+00:00


Capitolo 31. INGLESI E FRANCESI. Giunta l'ora, i quattro amici, insieme con i loro lacché, si recarono dietro al Lussemburgo, in un recinto abbandonato alle capre. Athos dette una moneta al pastore perché si facesse da parte, e i lacché furono incaricati di far la guardia.

Di lì a poco, un gruppo silenzioso di uomini si avvicinò, entrò nel recinto e si unì ai moschettieri; poi, secondo l'uso inglese, furono fatte le presentazioni.

Gli Inglesi erano persone della più alta nobiltà; i nomi bizzarri dei loro avversari furono quindi per essi motivo non solo di stupore, ma anche d'inquietudine.

"Ma, tutto sommato" disse Lord Winter quando d'Artagnan ebbe nominato i suoi tre amici "noi non sappiamo chi siete e non ci batteremo con simili nomi; questi sono nomi da pastori." "Infatti, come potete facilmente intuire, milord, si tratta di falsi nomi" disse Athos.

"Il che non ci dà che un più gran desiderio di conoscere i vostri nomi veri." "Però non faceste difficoltà a giocare con noi senza conoscerci" disse Athos "tanto che ci avete vinto i nostri due cavalli." "E' vero, ma allora non rischiavamo che il nostro denaro, mentre questa volta si tratta del nostro sangue; si può giocare con chiunque, ma non ci si batte che con degli uguali." "Giusto" disse Athos, e preso da parte quello dei quattro Inglesi col quale doveva battersi, gli disse all'orecchio il proprio nome.

Porthos e Aramis lo imitarono.

"Vi basta?" chiese Athos al suo avversario "e mi giudicate sufficientemente gran signore per farmi la grazia d'incrociare la spada con me?" "Sì, signore" rispose l'Inglese inchinandosi.

"Ebbene, volete permettermi ora di dirvi una cosa?" riprese freddamente Athos.

"E cioè?" domandò l'inglese.

"Avreste fatto meglio a non esigere che io vi dicessi il mio vero nome." "Perché?" "Perché mi si crede morto, e ho delle ragioni speciali per le quali desidero che non si sappia che vivo; ne consegue che, per essere ben certo che il mio segreto non sia propagato, sarò costretto a uccidervi." L'Inglese guardò Athos credendo che scherzasse; ma Athos non era per nulla disposto a scherzare.

"Signori" disse rivolgendosi insieme ai suoi compagni e agli avversari "siamo pronti?" "Sì" risposero a una voce Inglesi e Francesi.

"Allora, in guardia" disse Athos.

Subito otto spade brillarono ai raggi del sole cadente, e il combattimento iniziò con un accanimento ben comprensibile in avversari due volte nemici.

Athos schermiva con la stessa calma e lo stesso metodo che se si fosse trovato in una sala d'armi.

Porthos, che l'avventura di Chantilly aveva senza dubbio corretto della sua esagerata fiducia in se stesso, conduceva un giuoco pieno di finezza e di prudenza.

Aramis, che voleva finire il terzo canto del suo poema, cercava di spicciarsi come uno che ha molta fretta.

Athos fu il primo a uccidere l'avversario; non gli aveva inferto che un colpo, ma, secondo l'avvertimento datogli, era stato un colpo mortale; la spada gli aveva attraversato il cuore.

Porthos fu il secondo ad atterrare l'avversario; gli aveva trapassato la coscia. Allora, poiché l'Inglese senza far una più lunga resistenza, gli aveva consegnata la spada, Porthos lo prese in braccio e lo portò nella sua carrozza.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.